Cenni storici

Una delle prime pubblicazioni riguardanti le setole è stata redatta nel 1781 da La Fosse.
Nel testo la setola è definita come fessura che si fa alla parete della corona fino al basso. La classificazione era fatta in base alla localizzazione, in punta o ai quarti, rispettivamente denominate Setola di piedi di bue e Falso quarto. Entrambi i termini sono ancora in uso tra i maniscalchi. Le prime erano considerate più frequenti agli arti posteriori e di più difficile guarigione rispetto alle seconde localizzate principalmente sugli arti anteriori.
Riguardo alle cause, il ruolo principale veniva imputato alla secchezza del piede, causata dall´eccessivo pareggio o dal troppo raspare l´unghia da parte del maniscalco. Come altre cause delle setole venivano riportate la ferratura a caldo, che provoca un eccessivo essiccamento del piede, e quelle ferrature che causano eccessive pressioni sui talloni.
Riguardo al trattamento era descritto l´utilizzo d´impacchi di Terebentina ed il mantenimento della giusta umidità del piede con l´utilizzo di grassi per piedi. Nei casi più gravi, in cui il derma fosse esposto e compresso tra i due margini della setola, si doveva pulire ed assottigliare i due margini, tagliare la carne che usciva e applicarvi sopra, in modo da ricoprire per intero la setola, un impacco di Terebentina. L´impacco andava coperto con un piumacciolo di Terebentina a sua volta coperto con un panno carico di grasso per piedi. Il tutto doveva poi essere avvolto da un altro panno fissato con una legatura per impedire alla carne di fuoriuscire.
Dopo cinque giorni, e successivamente ogni tre giorni, si doveva ripetere la medicazione e il bendaggio.
Nel caso in cui dalla setola fosse fuoriuscito materiale purulento, si medicava con il digestivo.
Passate due o tre settimane, se la fuoriuscita di materiale purulento non fosse cessata, si sarebbe dovuto esaminare il piede con una tenaglia da esplorazione, per verificare l´eventuale coinvolgimento della terza falange. In caso di coinvolgimento della terza falange l´Autore consigliava la focatura della lesione ed il suo trattamento con il digestivo.
Mensa nel 1950 afferma che il trattamento delle setole consiste nell´applicazione di ferrature terapeutiche e nell´esecuzione di una semplice scanalatura trasversale che ne limiti l´ascesa o la discesa. Secondo l´Autore la sutura metallica è controindicata.
Pires (1949) nel suo Tratado de las enfermedades del pie del caballo, già propone una visione della patologia e del trattamento simile a quelli moderni. Anche il Cinotti (1949), riporta tecniche sovrapponibili alla sutura per mezzo di graffe esterne regolabili attualmente in uso.