Sono Piermario Giongo, detto Pio da tutti gli amici Sono nato a Milano e li mi sono laureato in medicina Veterinaria.

Da sempre mi sono occupato di cavalli sportivi e da competizione svolgendo numerose ricerche nel campo specifico.

Sono autore di numerosi articoli pubblicati sia in Italia sia all’estero e Direttore Sanitario della Clinica Veterinaria San Siro grandi animali sede della nostra Scuola.In qualità di veterinario e Direttore della clinica Veterinaria di San Siro purtroppo nella mia ormai lunga vita professionale ho dovuto constatare la progressiva scomparsa di veri “uomini di cavalli”.

Di sedicenti esperti aimè sono pieni tutti i maneggi, ma di cosa siano esperti nessuno lo capisce.

Sono Grazia Pagnozzi farmacista ,appassionata di fitoterapia, ho lavorato per circa vent’anni in un’azienda farmaceutica multinazionale che “costruisce” farmaci nell’ambito della medicina naturale, ma la mia grande passione sono i cavalli.

Ho conseguito i brevetti di Tacnico di termografia di II livello, Guida Equestre Ambientale e Tecnico di Mascalcia.

Sono Giacomino Filippuzzi, maniscalco da più di trent'anni con pluriennale esperienza nel campo del cavallo scalzo e della forgiatura e costruzione dei ferri.

Sono Sebastiano Bennici, maniscalco professionista ed ex allievo della Scuola Equestre di San Siro. Sono un istruttore orgoglioso di poter trasmettere ai nuovi allievi i principi della mascalcia.

Il nostro team è composto da professionisti di chiara fama, impegnati da oltre 20 anni nel settore della formazione e dell’arricchimento professionale e da oltre 40 nel mondo della Mascalcia.

I nostri corsi partono dallo studio di qella meraviglia del mondo animale che è il cavallo, osservandolo a fondo nella sua complessità sia sotto il profilo storico-evolutivo ,sia sotto quello dell´etologia sia sotto quello più squisitamente medico-veterinario.

La nostra finalità è quella di insegnare l’importanza della complessa struttura del piede del cavallo e l´imprescindibile necessità di un corretto intervento di mascalcia; dobbiamo cioè favorire e mai contrastare la deambulazione del cavallo.

Come dicono i nostri colleghi anglosassoni, "no foot - no horse" (niente piede - niente cavallo). In questa ottica si svolge il nostro lavoro.